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L'Architettura contesa. Esperienze del Moderno nella Venezia Giulia

Venerdì 29.10.2021
Civico Museo della Civiltà istriana fiumana dalmata
Presentazione del volume curato da Paolo Tomasella "L'Architettura contesa. Esperienze del Moderno nella Venezia Giulia" che si terrà venerdì 29 ottobre 2021, alle ore 18.00, presso il Civico Museo della Civiltà istriana fiumana dalmata di Via Torino, 8.
Nel 1938 Benito Mussolini diede il via all’esecuzione di una serie di lavori pubblici che da Trieste fino a Postumia, cittadina nella quale pose la prima pietra della Casa del Fascio in quella che all’epoca era piazza Vittorio Veneto. Il progetto prevedeva un edificio a due piani con una torre littoria, elemento formale tipico degli edifici di regime, che venne decapitata di netto nel momento in cui la città passò alla Jugoslavia nel 1947. Sorte così drastica non subì invece il grattacielo realizzato nel 1942 a Fiume (Rijecki neboder) su progetto dell’architetto triestino Umberto Nordio, che non venne mutilato ma “trasformato”: alla fine degli anni Quaranta sul tetto dell’edificio, realizzato secondo lo stile del Razionalismo italiano, comparve una stella rossa a cinque punte. Un assemblaggio contro natura per significare il passaggio da un regime ad un altro, dal fascismo al comunismo jugoslavo. La Storia, con i suoi snodi, conobbe quindi significativi riflessi sulle architetture di Stato, che modellarono, in particolare tra il periodo interbellico e l’immediato dopoguerra, il volto delle città della Venezia Giulia, assegnando alle costruzioni una valenza simbolica, al di là della loro stretta funzionalità. Molte, a cavallo del confine tra Italia ed ex Jugoslavia, sono le tracce urbane e architettoniche ancora rimaste che possono essere interpretate con questa chiave di lettura. Di questi temi si occupa diffusamente il consistente volume intitolato L’architettura contesa. Esperienze del Moderno nella Venezia Giulia, curato dall’architetto e studioso pordenonese Paolo Tomasella e prodotto dall’IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata di Trieste in collaborazione con la casa editrice Olmis di Osoppo (Udine). Nel volume sono raccolti contributi di studiosi sloveni, croati e italiani e si pone in evidenza come le realizzazioni di palazzi e monumenti, da Trieste a Pola, da Fiume a Sušak, rappresentano la testimonianza di quale era l’idea di organizzazione delle città della Venezia Giulia, in quello che fu prima Litorale austriaco e più tardi territorio per lungo tempo conteso fra Italia e Jugoslavia e che ora appartiene giuridicamente in parte alla Slovenia e in parte alla Croazia.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti e in osservanza delle regole previste dall’emergenza sanitaria, l’accesso sarà dunque consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass.
Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata
via torino
34100 Trieste
040 639188