Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata
Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata
via torino
34100 Trieste
040 639188
via torino
34100 Trieste
040 639188
Il Civico Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata, è realtà: dopo una lunga attesa, mons. Pieremilio Salvadè, vicario episcopale, ha benedetto la struttura e subito dopo il sindaco Roberto Cosolini e la presidente dell’IRCI Chiara Vigini hanno tagliato il nastro tricolore, dando via libera alla curiosità della gran folla, in particolare esuli e loro familiari, che pazientemente attendeva di entrare a prendere visione del “suo” Museo mescolata alle autorità presenti (l’assessore regionale alla cultura Torrenti, la presidente della Provincia di Trieste Bassa Poropat, i rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, il segretario generale Santangelo della Fondazione CRT, main sponsor privato).
Si tratta, è stato rilevato nei brevi discorsi introduttivi, di una struttura certamente unica nel panorama regionale dei musei, dove va a occupare da subito un posto di rilievo soprattutto perché, muovendosi da una prospettiva storica, vuole inserire la sua attività in un contesto culturale sovraregionale e sovranazionale, vivace e fortemente connotato da uno spirito europeo.
L’idea era stata abbozzata dalle associazioni degli esuli fin dai primi anni 80, il progetto è partito già nel 1998, quando il Comune di Trieste, attraverso deliberazioni giuntali e convenzioni, ha concesso in comodato d'uso il palazzo di via Torino all'IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, affinché questo disponesse di una sede adeguata ad ospitare le memorie della comunità italiana che dopo la seconda guerra mondiale aveva dovuto lasciare la propria terra e vivere in esilio.
Si tratta, è stato rilevato nei brevi discorsi introduttivi, di una struttura certamente unica nel panorama regionale dei musei, dove va a occupare da subito un posto di rilievo soprattutto perché, muovendosi da una prospettiva storica, vuole inserire la sua attività in un contesto culturale sovraregionale e sovranazionale, vivace e fortemente connotato da uno spirito europeo.
L’idea era stata abbozzata dalle associazioni degli esuli fin dai primi anni 80, il progetto è partito già nel 1998, quando il Comune di Trieste, attraverso deliberazioni giuntali e convenzioni, ha concesso in comodato d'uso il palazzo di via Torino all'IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, affinché questo disponesse di una sede adeguata ad ospitare le memorie della comunità italiana che dopo la seconda guerra mondiale aveva dovuto lasciare la propria terra e vivere in esilio.