Natale Giuliano
Giovedì 21.12.2017
– Mercoledì 28.02.2018
Museo della civiltà istriano fiumano dalmata
– Mercoledì 28.02.2018
Museo della civiltà istriano fiumano dalmata
Dopo aver superato i 4.000 visitatori e a seguito di varie richieste pervenute da scuole e associazioni, la mostra "Natale giuliano" realizzata dall'IRCI presso il museo Istriano, in via Torino 8, resterà aperta ancora qualche giorno sino a domenica 28 febbraio.
Nell'occasione avvisiamo che mercoledì 24 gennaio alle 17.00 si terrà, a gentile richiesta, ancora una visita guidata, a entrata libera, che verrà condotta, come di consueto, dal direttore dell'IRCI, Piero Delbello.
La fortunata concomitanza di aver recentemente avuto in mano un volumetto, ormai dimenticato, dal titolo “Natale di un bimbo istriano”, l’immancabile curiosità che ha portato a leggere immediatamente, per quell’istinto innato a cui non si sfugge, quelle quindici paginette illustrate e la dolce e triste sorpresa che ci ha colto subito dopo, possono apparire come quei presagi delle notti natalizie che danno il senso e il verso di ciò che dovrà accadere.
Ebbene, in mezzo a un po’mistero e quasi a mo’ di prodigio, questa piccola favola venne scritta nel 1947 da una giovanissima Pinky (Maria Luisa) de Banfield e pubblicata da una gloriosa casa, La Editoriale Libraria di Trieste.
Cosa mosse una ragazza sveglia, appena ventenne, a misurarsi con l’ineluttabilità della storia, coi momenti che segnarono il tempo e l’uomo in questa terra di confine, dopo una guerra terribile e terribilmente persa, cui un trattato di pace tolse tutta una regione e determinò una diaspora le cui ferite non sarebbero mai del tutto guarite, e a tradurre tutto ciò nella tenerezza del sogno di un bambino'
Sono domande che lasciamo senza risposta, ché oggi neanche da Maria Luisa pretendiamo di avere, quasi a non voler toccare una sensibilità che pare intima. Però sono domande che trovano soddisfazione nel sorriso e nel senso di gioia che proprio Maria Luisa ci comunica sapendo che oggi, nel 2017, settant’anni dopo, il “Natale di un bimbo istriano” rivede la luce.
Ci è parso opportuno, con il consenso dell’Autrice e anche con la soddisfazione di Giancarlo Stavro, già titolare dell’Editoriale Libraria, di cui non si può dimenticare la storica grande produzione legata per molti versi proprio alla letteratura per l’infanzia, ristampare pari pari questo straordinaria novella dedicata a un, come detto, dolce e triste “Natale di un bimbo istriano” di quell’ormai lontano 1947. Abbiamo inserito il tutto in questo cataloghino di mostra che, curato con la casa editrice Drogheria 28 di Simone Volpato, accompagna un’esposizione dedicata alle tradizioni natalizie nelle terre giuliane con una serie di brani tratti dalle raccolte compilate nel tempo da alcuni dei nostri folkloristi, come Giuseppe Vatova, Ranieri Mario Cossar e Achille Gorlato, ed illustrate con in ciò che in mano avevano i bambini giuliani, dal tempo dei nostri nonni, fra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900, a quello dei nostri padri, fra gli anni ’20 e gli anni ’40 del secolo scorso: i libri di fiabe e di racconti di Natale e le cartoline di auguri (e i balocchi). Ne esce un panorama che sembra dare il suono, i profumi, i sapori e i colori di quelle sacre notti ricche di spiriti, di folletti (mazzariol), di nani (cinciut), di gnomi (che nascondono i tesori), di diavoletti (krampus), di Santi e di vescovi (S.Nicolò), di papà Natale e di Befane (marantiga) che occupano tutto il mese di dicembre corrono a imperversare dal giorno del prodigio del Natale a quello della visione, dell’arrivo dell’Epifania.
La mostra sarà aperta sino al 28 febbraio 2018 ad ingresso libero con gli orari del museo (ampliati, secondo le disponibilità, grazie alla presenza dei volontari)
Ebbene, in mezzo a un po’mistero e quasi a mo’ di prodigio, questa piccola favola venne scritta nel 1947 da una giovanissima Pinky (Maria Luisa) de Banfield e pubblicata da una gloriosa casa, La Editoriale Libraria di Trieste.
Cosa mosse una ragazza sveglia, appena ventenne, a misurarsi con l’ineluttabilità della storia, coi momenti che segnarono il tempo e l’uomo in questa terra di confine, dopo una guerra terribile e terribilmente persa, cui un trattato di pace tolse tutta una regione e determinò una diaspora le cui ferite non sarebbero mai del tutto guarite, e a tradurre tutto ciò nella tenerezza del sogno di un bambino'
Sono domande che lasciamo senza risposta, ché oggi neanche da Maria Luisa pretendiamo di avere, quasi a non voler toccare una sensibilità che pare intima. Però sono domande che trovano soddisfazione nel sorriso e nel senso di gioia che proprio Maria Luisa ci comunica sapendo che oggi, nel 2017, settant’anni dopo, il “Natale di un bimbo istriano” rivede la luce.
Ci è parso opportuno, con il consenso dell’Autrice e anche con la soddisfazione di Giancarlo Stavro, già titolare dell’Editoriale Libraria, di cui non si può dimenticare la storica grande produzione legata per molti versi proprio alla letteratura per l’infanzia, ristampare pari pari questo straordinaria novella dedicata a un, come detto, dolce e triste “Natale di un bimbo istriano” di quell’ormai lontano 1947. Abbiamo inserito il tutto in questo cataloghino di mostra che, curato con la casa editrice Drogheria 28 di Simone Volpato, accompagna un’esposizione dedicata alle tradizioni natalizie nelle terre giuliane con una serie di brani tratti dalle raccolte compilate nel tempo da alcuni dei nostri folkloristi, come Giuseppe Vatova, Ranieri Mario Cossar e Achille Gorlato, ed illustrate con in ciò che in mano avevano i bambini giuliani, dal tempo dei nostri nonni, fra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900, a quello dei nostri padri, fra gli anni ’20 e gli anni ’40 del secolo scorso: i libri di fiabe e di racconti di Natale e le cartoline di auguri (e i balocchi). Ne esce un panorama che sembra dare il suono, i profumi, i sapori e i colori di quelle sacre notti ricche di spiriti, di folletti (mazzariol), di nani (cinciut), di gnomi (che nascondono i tesori), di diavoletti (krampus), di Santi e di vescovi (S.Nicolò), di papà Natale e di Befane (marantiga) che occupano tutto il mese di dicembre corrono a imperversare dal giorno del prodigio del Natale a quello della visione, dell’arrivo dell’Epifania.
La mostra sarà aperta sino al 28 febbraio 2018 ad ingresso libero con gli orari del museo (ampliati, secondo le disponibilità, grazie alla presenza dei volontari)
Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata
via torino
34100 Trieste
040 639188
via torino
34100 Trieste
040 639188