Boddah
Venerdì 31.01.2020
Hangar Teatri
Hangar Teatri
venerdì 31 gennaio alle ore 20.30 andrà in scena in Hangar Teatri Boddah, spettacolo di e con Davide Rossi su un tema sempre coinvolgente e ricco di spunti: trovare il proprio posto nel mondo.
La vita spesso propone delle sfide che possono rendere incerti e dubbiosi chiunque riguardo alle proprie capacità e al proprio posto in un mondo così aspro e spesso indeciso. L’importante è cercare di non perdere la bussola e continuare sempre a ricercare se stessi.
Il punto di partenza dello spettacolo è la lettera di suicidio di Kurt Cobain, personalità profonda, ma anche tormentata e in bilico. Dalle sue parole emerge una grande tristezza, dettata da un’assenza di emozione che l’artista denuncia. Con le dovute proporzioni, è facile capire quale sia la difficoltà dell’essere un artista che vuole solo trovare un posto nel mondo, sia come persona che come interprete delle arti. Spesso, infatti, le prese di posizione fatte diventano gabbie claustrofobiche dalle quali è difficile liberarsi, e il proprio modo di vivere si trasforma assieme al modo di pensare, a una velocità a cui è difficile stare dietro. La vita è un vortice che assorbe tutto e spesso sbatte le persone da una parte all’altra, senza lasciare un attimo di respiro, e in questa situazione è fondamentale cercare di non perdere la propria bussola e tornare in contatto con se stessi.
La figura chiave dello spettacolo è proprio quella di Kurt Cobain, morto suicida all’età di 27 anni, simbolo di una generazione in rivolta, una generazione che combatte per ritagliarsi un piccolo spazio sul suolo dissestato del mondo. È il portavoce della delusione, della rabbia e della stanchezza che caratterizza quegli anni che sembrano così lontani, ma che ancora molto hanno in comune con i nostri tempi: incertezze, rapidi mutamenti sociali e tecnologici, e quel naturale impulso a ricercare noi stessi viene smorzato, smarrito fra tutte quelle possibilità che ci offre il nostro sistema.
Cos’è diventato quel “Nirvana”' Davide Rossi proverà a dare una chiave di lettura sul tema.
Davide Rossi è diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe a Udine. Assieme ad Alejandro Bonn e Omar Giorgio Makhloufi nel 2018 ha fondato la compagnia professionista ArtiFragili con cui lavora stabilmente a Trieste mettendo in scena “Non vedo, non sento ma posto”, “In – Trattenendo”, “Dormi Europa, dormi...” e “Boddah”. La compagnia opera su riscritture contemporanee di testi classici e su drammaturgie originali, ricercando diversi linguaggi performativi applicati alle grandi domande della nostra contemporaneità.
Il costo del biglietto intero è 12 euro, ridotto 8 euro. Il ridotto si intende per soci Teatro degli Sterpi, under 18, studenti universitari e over 65.
La vita spesso propone delle sfide che possono rendere incerti e dubbiosi chiunque riguardo alle proprie capacità e al proprio posto in un mondo così aspro e spesso indeciso. L’importante è cercare di non perdere la bussola e continuare sempre a ricercare se stessi.
Il punto di partenza dello spettacolo è la lettera di suicidio di Kurt Cobain, personalità profonda, ma anche tormentata e in bilico. Dalle sue parole emerge una grande tristezza, dettata da un’assenza di emozione che l’artista denuncia. Con le dovute proporzioni, è facile capire quale sia la difficoltà dell’essere un artista che vuole solo trovare un posto nel mondo, sia come persona che come interprete delle arti. Spesso, infatti, le prese di posizione fatte diventano gabbie claustrofobiche dalle quali è difficile liberarsi, e il proprio modo di vivere si trasforma assieme al modo di pensare, a una velocità a cui è difficile stare dietro. La vita è un vortice che assorbe tutto e spesso sbatte le persone da una parte all’altra, senza lasciare un attimo di respiro, e in questa situazione è fondamentale cercare di non perdere la propria bussola e tornare in contatto con se stessi.
La figura chiave dello spettacolo è proprio quella di Kurt Cobain, morto suicida all’età di 27 anni, simbolo di una generazione in rivolta, una generazione che combatte per ritagliarsi un piccolo spazio sul suolo dissestato del mondo. È il portavoce della delusione, della rabbia e della stanchezza che caratterizza quegli anni che sembrano così lontani, ma che ancora molto hanno in comune con i nostri tempi: incertezze, rapidi mutamenti sociali e tecnologici, e quel naturale impulso a ricercare noi stessi viene smorzato, smarrito fra tutte quelle possibilità che ci offre il nostro sistema.
Cos’è diventato quel “Nirvana”' Davide Rossi proverà a dare una chiave di lettura sul tema.
Davide Rossi è diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe a Udine. Assieme ad Alejandro Bonn e Omar Giorgio Makhloufi nel 2018 ha fondato la compagnia professionista ArtiFragili con cui lavora stabilmente a Trieste mettendo in scena “Non vedo, non sento ma posto”, “In – Trattenendo”, “Dormi Europa, dormi...” e “Boddah”. La compagnia opera su riscritture contemporanee di testi classici e su drammaturgie originali, ricercando diversi linguaggi performativi applicati alle grandi domande della nostra contemporaneità.
Il costo del biglietto intero è 12 euro, ridotto 8 euro. Il ridotto si intende per soci Teatro degli Sterpi, under 18, studenti universitari e over 65.