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più o meno positivi #13

Venerdì 01.12.2023
– Lunedì 04.12.2023
Sala U. Veruda
Da anni, in occasione della “Giornata Mondiale per la Lotta all’AIDS”, l’Area Dipartimentale Dipendenze dell’ASUGI organizza una serie di incontri d’interesse scientifico e culturale in coorganizzazione con il Comune di Trieste, con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, con il contributo delle cooperative sociali La Collina, Duemilauno Agenzia Sociale, Amico, CLU, La Quercia e dell'Associazione ALT, con il supporto di Trieste Trasporti SpA e in collaborazione con Gruppo78, HeadMadeLab, Officina Samos, Radio Fragola, SISM (Segretariato Italiano Studenti in Medicina), Arcigay, CDCP (Comitato per i diritti civili delle prostitute). La manifestazione, che affronta i molteplici aspetti dell’infezione da HIV e delle altre infezioni a trasmissione sessuale, si rivolge a tutta la comunità, ma dedica un’attenzione particolare ai più giovani. Il 1° dicembre alle ore 12 ci sarà l’inaugurazione della manifestazione nella prestigiosa Sala “Umberto Veruda” di Palazzo Costanzi, con presentazione della mostra di arti visive “più o meno positivi”, giunta alla sua tredicesima edizione. La mostra si inserisce nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione, informazione, prevenzione e lotta alla discriminazione in tema di AIDS e malattie emo/sessualmente trasmissibili. L’esposizione di quest’anno affronta il tema della terapia antiretrovirale con lo slogan internazionale “U = U / Undetectable = Untransmittable, with ART-AntiRetroviral Therapy / Non rilevabile = Non trasmissibile, con la Terapia Antiretrovirale”, ma tratta anche il tema del corpo, del doppio e dell’autorappresentazione attraverso i meditativi quadri e gli enigmatici autoritratti del pittore veneziano David Dalla Venezia. La mostra presenta infine la campagna di prevenzione “Face au Sida” (Di fronte all’AIDS) pensata dall’artista Oreste Zevola e promossa dall’Istituto Pasteur in Africa Centrale. Inoltre, presenti nella mostra, alcune tavole infografiche che analizzano in forma visiva i più recenti numeri e dati sulla malattia. Nel pomeriggio del primo dicembre, sempre in Sala Veruda, Claudia Colli, responsabile del Centro per le malattie a trasmissione sessuale di Trieste, dialogherà con alcuni noti infettivologi dei servizi specialistici regionali: Andrea Misin, Camilla Negri e Angela Londero approfondiranno infatti gli effetti importanti delle terapie anche sul piano della prevenzione del contagio col virus HIV. Nel Teatro dei Fabbri a partire dalle 18.30 ci sarà la performance teatrale del gruppo Beta e il concerto di Stee JayJay. La settimana di eventi si snoda fra Trieste e Gorizia e prevede un fitto calendario di appuntamenti di approfondimento con esperti dal mondo sanitario, culturale e scientifico, con conferenze ed incontri, ma anche con presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musica, con la tradizionale partita amichevole di calcio tra la squadra del Real Androna e quella della Polizia Locale del Comune di Trieste, con il presidio sanitario mobile per effettuare il test HIV e ricevere informazioni preventive personalizzate e con il messaggio informativo viaggiante sugli autobus cittadini. Come ogni anno, molo spazio verrà dedicato ai più giovani, così il 4 dicembre mattina gruppi di studenti avranno a loro disposizione lo specialista infettivologo Jacopo Monticelli con cui dialogare. La personale dell’artista veneziano David Dalla Venezia rappresenta il cuore della manifestazione “più o meno positivi” di quest’anno, trattando il tema del corpo, del doppio e dell’autorappresentazione. In esposizione tre raffinatissimi cicli pittorici pervasi di mitologia classica e sue relative elaborazioni psicoanalitiche, di filosofia ma anche di cultura pop. Un intenso immaginario pittorico che parte da una rigorosa ricerca sulla possibile rappresentazione del corpo umano che va dal nudo all’autoritratto, accarezzando così anche tutti i vizi e le virtù dell’uomo. La mostra si apre con una serie di quadri dal forte impatto epidermico che ci fanno riflettere sul tema della frammentazione del corpo. Pallide membra affiorano dal buio e vengono isolate sotto il riflettore della luce di un ritratto a loro dedicato, denunciando così tutta la loro caducità terrena. Si passa poi al potente mito del giovane Narciso in cui i candidi e narcotizzanti fiori dipinti velano lo sguardo dell’artista e attraverso un sottile gioco di trasparenze restituiscono allo spettatore l’immagine del pittore trasfigurata dal narcisismo, mettendo così il pubblico in guardia dai pericoli dell’autocompiacimento, della vanità e dell’egocentrismo. Da fondali profondissimi infine emergono figure di algide danzatrici vestite solo di lucida e trasparente organza che sembrano celebrare una novella danza della vita prima di ritornare nell’Ade, proprio come la ninfa Euridice del mito greco. Una mostra che celebra dunque il corpo e la vita ma che allude anche alla dualità della ricerca della luce nelle tenebre, del bene nel male, e che riecheggia allusioni alla Vanitas e al Memento mori, da sempre chiari moniti dell'effimera condizione dell'esistenza e della caducità della vita.
Sala Umberto Veruda
passo costanzi
34100 Trieste