Walter Bortolossi: La torre di Babele
Domenica 03.03.2024
– Domenica 14.04.2024
Sala Arturo Nathan - Magazzino 26
– Domenica 14.04.2024
Sala Arturo Nathan - Magazzino 26
La mostra presenta varie fasi del percorso di Walter Bortolossi e pur concentrandosi sugli anni recenti,
per il numero di pezzi esposti, una quarantina e di grandi dimensioni, si configura come una vera e
propria antologica.
Il titolo “La torre di Babele” si riferisce al tema di uno dei quadri inediti che verranno presentati: il mito riguardante il progetto di una torre che vorrebbe conquistare il cielo e il conseguente fallimento della sua costruzione, causato dalla confusione del proliferare delle lingue.
Il mito biblico, trattato da Pieter Bruegel il Vecchio , è qui però reinterpretato e ricombinato secondo un’accezione diversa: la torre non più vista solamente come emblema dell’ambizione smodata né come il simbolo di un fallimento , anche se in parte reca tracce visibili di distruzione , ma diventa il contenitore e il deposito di memoria delle diverse espressioni, geografiche e storiche, della cultura umana rappresentando così un anelito all’ordine e alla sistematizzazione piuttosto che al disordine e alla disorganicità.
In questa interpretazione la Torre di Babele diventa il Museo imperfetto sempre in divenire e la diversità delle lingue e la varietà delle culture non sono più causa di caos ma ne costituiscono la ricchezza. Seguendo questo ragionamento i quadri in mostra affronteranno quindi secondo questo spirito alcuni punti focali della contemporaneità: la temporalità e la stratificazione storica che esiste al di sotto degli eventi immediati, la pluralità dei punti di vista, la necessità di una selezione e un filtraggio rispetto all’inflazione odierna di immagini e contenuti , la dialettica sempre problematica e ineliminabile tra caos e ordine.
I quadri di Bortolossi infatti presentano spesso un gran numero di elementi apparentemente assemblati in modo casuale, quasi a replicare la crescita esponenziale della comunicazione di dati, ma ad una seconda lettura ne sono anche l’antidoto interpretativo che dietro l’apparenza cerca il senso e la conseguenzialità degli eventi e dei riferimenti , ordinandoli secondo i tempi lunghi della composizione e della realizzazione pittorica, che vanno intesi non solo come un’attitudine tecnica e decorativa ma come modalità a carattere enciclopedico e come strumenti selettivi di pensiero . Tycoon di grandi multinazionali, eminenti pensatori, divi dei mass media, scienziati e scoperte scientifiche, guerre e crisi economiche: temi e personaggi noti e concreti sono enumerati secondo una vertigine della lista che li traspone in visioni aperte a connessioni di ogni genere. Eventi e figure macroscopici, fatti d’attualità e episodi storici si disvelano come organismi plurimi, ricchi di dettagli, sfumature e doppi sensi, mentre al contempo scene frantumate e randomizzate presentano accenni di organizzazione e di relazione con il tutto.
Una parte della mostra sarà dedicata a quadri di ispirazione musicale e anche qui l’apparire in stile Pop di personaggi celebri sarà contrappuntato da piccole storie e riferimenti meno noti e appariscenti dell’industria musicale: artisti misconosciuti, manager, organizzatori di concerti, contesti sociali, persone comuni.
Il titolo “La torre di Babele” si riferisce al tema di uno dei quadri inediti che verranno presentati: il mito riguardante il progetto di una torre che vorrebbe conquistare il cielo e il conseguente fallimento della sua costruzione, causato dalla confusione del proliferare delle lingue.
Il mito biblico, trattato da Pieter Bruegel il Vecchio , è qui però reinterpretato e ricombinato secondo un’accezione diversa: la torre non più vista solamente come emblema dell’ambizione smodata né come il simbolo di un fallimento , anche se in parte reca tracce visibili di distruzione , ma diventa il contenitore e il deposito di memoria delle diverse espressioni, geografiche e storiche, della cultura umana rappresentando così un anelito all’ordine e alla sistematizzazione piuttosto che al disordine e alla disorganicità.
In questa interpretazione la Torre di Babele diventa il Museo imperfetto sempre in divenire e la diversità delle lingue e la varietà delle culture non sono più causa di caos ma ne costituiscono la ricchezza. Seguendo questo ragionamento i quadri in mostra affronteranno quindi secondo questo spirito alcuni punti focali della contemporaneità: la temporalità e la stratificazione storica che esiste al di sotto degli eventi immediati, la pluralità dei punti di vista, la necessità di una selezione e un filtraggio rispetto all’inflazione odierna di immagini e contenuti , la dialettica sempre problematica e ineliminabile tra caos e ordine.
I quadri di Bortolossi infatti presentano spesso un gran numero di elementi apparentemente assemblati in modo casuale, quasi a replicare la crescita esponenziale della comunicazione di dati, ma ad una seconda lettura ne sono anche l’antidoto interpretativo che dietro l’apparenza cerca il senso e la conseguenzialità degli eventi e dei riferimenti , ordinandoli secondo i tempi lunghi della composizione e della realizzazione pittorica, che vanno intesi non solo come un’attitudine tecnica e decorativa ma come modalità a carattere enciclopedico e come strumenti selettivi di pensiero . Tycoon di grandi multinazionali, eminenti pensatori, divi dei mass media, scienziati e scoperte scientifiche, guerre e crisi economiche: temi e personaggi noti e concreti sono enumerati secondo una vertigine della lista che li traspone in visioni aperte a connessioni di ogni genere. Eventi e figure macroscopici, fatti d’attualità e episodi storici si disvelano come organismi plurimi, ricchi di dettagli, sfumature e doppi sensi, mentre al contempo scene frantumate e randomizzate presentano accenni di organizzazione e di relazione con il tutto.
Una parte della mostra sarà dedicata a quadri di ispirazione musicale e anche qui l’apparire in stile Pop di personaggi celebri sarà contrappuntato da piccole storie e riferimenti meno noti e appariscenti dell’industria musicale: artisti misconosciuti, manager, organizzatori di concerti, contesti sociali, persone comuni.
Sala Arturo Nathan - Magazzino 26